martedì 10 dicembre 2013

Zuppa di cipolle e emmental quando la tristezza è una benedizione.

 
A volte nella vita è necessario smettere di fare quello che si sta facendo. A volte si ha la sensazione di essere persi, di non sapere dove si sta andando, né dove si è stati fino ad ora. È come sentire mancare la terra sotto i piedi. Come trovarsi in mezzo ad una piazza piena di gente che corre, ti pesta i piedi, ti strattona, ti ignora. E tu sei lì, solo in mezzo ai molti. Un mese è passato dall'ultima ricetta, e il mio angolo cottura è sembrato più buio del solito, cupo, lucido, perfetto, ma vuoto. Un bel momento però, per caso come tutte le cose capitano, torni in cucina, accendi i fornelli, ti prepari una zuppa calda, e torni in te più forte di prima. Consapevole che, per essere felice devi soffrire, per apprezzare quello che hai lo devi perdere. La vita è fatta di contrasti, il negativo è lì per aiutarti a capire quello che di buono c'è. Ha ragione Lykke li. Sadness is a blessing. La tristezza è una benedizione.

mercoledì 23 ottobre 2013

Uinauino Castel San Pietro Terme (BO): la crisi non vuol dire morire, ma rinascere

  

 Nuova settimana e nuovo articolo. Ma stavolta non sono in cucina, stavolta non parliamo di me. Stavolta parliamo di chi la cucina la sa fare per davvero, di chi di cucina ci vive, di chi con la cucina vuole dire qualcosa di bello. E allora parliamo di un ristorante che nasce il 9 aprile 2010 in una verdeggiante cittadina nel bolognese e, chissene frega della crisi, investe su dei punti su cui pare pochi vogliano investire:  qualità/prezzo e giovani. Ma partiamo dal principio.

domenica 13 ottobre 2013

Risotto radicchio, scalogno e salamino affumicato. And it feels like Home.




















Non tutti i giorni sono uguali. Ci sono dei giorni in cui essere lontani da casa diventa difficoltoso. Anche quando la tua casa è fatta di nebbia e grigio. Ci sono giorni in cui pensare di avere due posti distanti tra di loro e considerarli entrambi casa, non è una fortuna. Quei momenti in cui il cuore che si divide e fa rumore. In quei momenti, la cucina diventa qualcosa di intimo, personale. E forse ti metti a tagliare lo scalogno perchè quello che vuoi è una scusa. Mi metto ai fornelli, in una sera nostalgica, per crogiolarmi, per dare un gusto alla nostalgia, per risalire. Ma soprattuto, per sentirmi a casa. "Feels like home I should have known
From my first breath". Un risotto curativo semplice semplice e Home dei meravigliosi, immensi Depeche Mode per sentirsi a casa. Ovunque essa sia.

Ingredienti:

Brodo di carne 1 litro ca. (regolatevi comunque a seconda della quantità che desiderate ottenere)
1/2 scalogno
Riso carnaroli
Qualche foglia di radicchio rosso milano
Salamino affumicato
Burro per la mantecatura


Preparate il brodo di carne o, se non avete tempo, aiutatevi con il dado. All'interno del brodo ho messo alcuni pezzetti di salamino affumicato e una foglia di radicchio rosso per infondere un po' di gusto in più anche al brodo. La cottura che ho fatto per questo risotto è appunto una cottura "classica", ho cioè fatto cuocere il riso in padella aggiungendo il brodo poco a poco. Ci vorrà un po', ma il tempo impiegato nel fare qualcosa per voi, non è mai perso. Mettete una padella con un diametro abbastanza ampio sul fuoco con olio e scalogno e lasciate imbiondire. A questo punto aggiungete il riso e fatelo tostare per qualche minuto sul fuoco. Una volta che il riso sarà tostato aggiungete un mestolo di brodo e, mescolando di tanto in tanto, lasciate che il vostro riso assorba il liquido. Una volta assorbito il brodo, aggiungente un secondo mestolo e così via. Assaggiate per capire quando il riso è cotto, in genere questo tipo di cottura richiede una 20ina di minuti circa. Nel frattempo a parte mettete le fettine di salamino affumicato in padella e rendetele croccanti. Mettetele da parte e aggiungetele alla fine della ricetta. Una volta che il riso avrà soddisfatto la vostra cottura, spegnete il fuoco e aggiungete un pizzico di sale e pepe a piacere, delle strisce di radicchio tagliate precedentemente e una noce di burro e mescolate amalgamando il tutto. Aggiungete i salamini croccanti messi da parte e servite caldo. Questo è il gusto di casa.

Depeche mode: Home


sabato 5 ottobre 2013

Linguine fiori di zucca e ricotta on Friday. I'm in love.


Questa ricetta nasce di venerdì. Quei venerdì in cui ti senti stanca e devi scrollarti di dosso tutto, la pioggia improvvisa, l'umidità, il sudore, la fatica, l'ansia, la televisione, la politica, l'Italia e tutto ciò che di negativo c'è. E poi arrivano i Cure, che mi ricordano di fregarmene di tutto e di godermi quello che amo, specialmente questo venerdì. E allora via, apro il frigo, accendo i fornelli, metto su le cuffie e sono di nuovo io. Un momento solo per me, solo per noi. Di quelli speciali. Di quelli che ti fanno capire che forse non è poi tutto così sbagliato. Ben vengano i lunedì, martedì, mercoledì e giovedì, se i venerdì sono tutti così. Friday, I'm love. Seguitemi in cucina, ci vorrà un attimo per essere felici :)

Ingredienti:

Linguine
6 Fiori di zucca
Ricotta di pecora
Basilico fresco
Aglio
Basilico essiccato
Olio evo

Ricetta semplicissima ma così buona. Direi il mio cibo consolatorio preferito. Mettete a bollire l'acqua per la pasta e salate con del sale grosso. Nel frattempo prendete i vostri fiori di zucca, togliete il gambo ed il pistillo. Dopo aver pulito l'interno e sciacquato delicatamente (attenzione a non far rompere i vostri fiori), tagliate 3 fiori di zucca a pezzettini e mettete a rosolare con olio, aglio e prezzemolo fresco. Non appena i fiori si sono dorati (ci vorrà giusto un paio di minuti max. a fuoco medio), toglieteli e metteteli da parte. Riempite i rimanenti fiori di zucca con della ricotta di pecora e mettete a dorare in una padella con olio, aglio e basilico fresco. Cuoceteli da entrambi i lati e una volta dorati metteteli da parte. A questo punto, una volta pronta, scolate la pasta e passatela 30 sec. sul fuoco con i fiori di zucca a pezzettini cotti precedentemente ed un filo d'olio. Impiattate con i fiori di zucca ripieni, quale pezzetto di ricotta di pecora e una spolverata di basilico essicato. Preparatevi ad accogliere il buon umore. :D

Da oggi, cliccate qui sotto se volete cucinare con la mia musica preferita!


 

M.
 

domenica 29 settembre 2013

New York Cheesecake con Two doors cinema club per un dolce cambio di stagione


Proprio come il nuovo pezzo dei Two doors cinema club che dice "So it's over, I didn't realize", non mi sono assolutamente accorta che l'estate è decisamente finita. Probabilmente a dirla tutta quest'anno non l'ho nemmeno sentita cominciare, ma questo non è un post triste. E non sto facendo del sarcasmo. Perché la felicità è qualcosa di impalpabile che ci si porta dentro, e che si può facilmente ritrovare anche mangiando una fetta di cheesecake con la musica nelle orecchie davanti ad una uggiosa giornata di pioggia di inizio autunno. Non ci credete? Mettete a tutto volume "Two door cinema club - Changing of the seasons" e fiondatevi in cucina. Improvvisamente, ne sono sicura, il sorriso vi spunterà sulle labbra. E chissene frega della pioggia.

Ingredienti:

Per la base:

250 gr. di biscotti digestive
150 gr. di burro

Per la crema:

1 bustina di vanillina
600 gr. di formaggio spalmabile
2 uova
1 tuorlo
100 gr. di zucchero
20 gr. di amido di mais
1/2 limone
100 gr. di panna (non montata)

Per la guarnizione:

150 ml. di panna acida
1 bustina di vanillina
zucchero a velo
gocce di cioccolato bianco
marmellata a piacere

Cominciate preparando la base triturando i biscotti digestive. Potete metterli nel mixer per una base liscia, oppure romperli a mano per una base meno omogenea ma ugualmente buona.
A questo punto sciogliete a parte il burro e versatelo ancora caldo sui biscotti. Mescolate e mettete in una tortiera (ideale 22-24 cm.) il composto livellato e pressato a dovere per creare una base solida. Mettete in frigo a raffreddare per 1 ora.
Nel frattempo passate alla preparazione della crema. Mettete in una terrina le due uova intere ed il tuorlo, lo zucchero, la vanillina e mescolate per avere un composto omogeneo. A questo punto aggiungete i 600 gr. di formaggio e mescolate nuovamente. Continuando a mescolare aggiungete l'amido di mais setacciato, mezzo limone spremuto e in seguito la panna.
Una volta raffreddata la base, versate la crema e mettete in forno preriscaldato a 180° per 30/35 min. circa. In caso la superficie della torta diventi un po' troppo dorata coprite con carta stagnola e continuate la cottura. Una volta passati i 30 min, abbassate e cuocete a 160° per altri 30 min. Avete un forno a gas da trattare con garbo come il mio? Per abbassare la temperatura potete abassare la fiamma oppure, se questa è già al minimo, tenete per 5 min ca. lo sportello del forno per abbassare un po' la temperatura interna.
A questo punto tirate fuori la vostra bellissima torta e fate raffreddare per un paio d'ore. Una volta che la cheesecake è a temperatura ambiente, preparate la guarnizione. Prendete la panna acida, aggiuntete una bustina di vanillina ed un cucchiaio di zucchero a velo e mescolate. Assaggiate e decidete se aggiungere o meno ancora un po' di zucchero. Infine versate sulla torta e aggiungete a piacere un po' di marmellata emulsionata con acqua e gocce di cioccolato.
Lasciate riposare in frigo per almeno 5 ore. Meglio se uscite di casa come ho fatto io, altrimenti non credo avrei resistito.

Alla prossima settimana con una piccola novità.

Two doors cinema club: Changing of the seasons


M.



domenica 22 settembre 2013

Dal duca di Wellington al Duca bianco. Filetto alla wellington anomalo e David Bowie under the stars.



Per una grande preparazione ci vuole un pezzo lungo. Per avere il coraggio di provare una ricetta tra le più classiche e laboriose per una cuoca home-made, sicuramente ci vuole qualcuno in grado di ispirare. E chi potrei scegliere se non il mio amato Duca Bianco, David Bowie. E siccome si tratta di un vero e proprio Dio per me, evidentemente non solo mi ha donato l'incoscienza del principiante ma ha fatto di più: mi ha ispirato facendomi avventurare in una piccola (ma a mio modesto parere riuscita) variazione. In questo caso, armatevi di pazienza e, come sempre, portatevi in cucina passione, rock & roll e tanta determinazione. Perché la determinazione porta tanta soddisfazione, sia nella vittoria che nella sconfitta.

Seguitemi in cucina per accogliere nientepopodimenoche, Sir. Filetto alla Wellington con ripieno di spinaci. P.S. Da poco sono anche su facebook, se vi va, seguitemi anche lì! Follow me on facebook!

Ingredienti:

400 gr. filetto di scottona (o carne rossa a seconda della preferenza)
Spinaci (perdonatemi li ho usati di ottima qualità ma surgelati, mezza busta)
100 gr. di prosciutto crudo di parma 24 mesi
Pasta brisée
1 uovo
Panna fresca (ne basteranno 2/3 cucchiai)
Olio evo
1/2 spicchio di aglio
1/2 bicchiere di vino bianco
Sale e pepe q.b.

Cominciate scaldando dell'olio di oliva e mezzo spicchio di aglio in una padella calda. A questo punto mettete a rosolare il vostro filetto di carne. Inizialmente rosolate bene tutti i lati, successivamente aggiungete un pizzico di sale e di pepe (ricordate che in seguito aggiungeremo il prosciutto crudo) e sfumate la cottura con mezzo bicchiere di vino bianco. Fate sfumare il vino bianco ma cercate di non superare i 20 min totali di cottura, altrimenti c'è il rischio che la carne si cuocia troppo e diventi in seguito dura. Attenzione: durante la cottura della carne è importante che questa NON venga tagliata! Una volta terminata la rosolatura mettete la carne a riposare.
Nel frattempo preparate gli spinaci facendoli cuocere con olio e sale e aggiungete in seguito 2 o 3 cucchiai max di panna e fate rapprendere. Mettete poi anche questi a raffreddare e lasciate riposare in un colapasta in modo che perdano tutta l'acqua in eccesso e non bagnino la pasta brisée quando passeremo alla cottura in forno.
A questo punto, una volta raffreddata sia la carne che gli spinaci, prendete il filetto e ricoprite tutti i lati tranne quello di appoggio con gli spinaci. Prendete poi il prosciutto crudo, disponete 3 fette in posizione orizzontale e posizionate le altre fette a raggiera sovrapponendo i lati uno sull'altro. A questo punto prendete il vostro filetto e mettetelo al centro delle fette di prosciutto capovolto lasciando il lato ancora privo di spinaci verso l'alto. Aggiungete gli spinaci anche su questo lato e avvolgete il filetto con il prosciutto. Trasferite il tutto sulla pasta brisée e avvolgete a sua volta formando un panetto. Decorate se vi è avanzata della pasta e spennellate tutta la pasta brisée con l'uovo. Finalmente, mettete in forno a 180° per 30/35, fino a quando la superficie della vostra pasta non sarà perfettamente dorata.
Una volta sfornato lasciate riposare 5 minuti e poi, andate con la prova del taglio! Se l'interno sarà di un bel rosa, sorridete e complimentatevi con voi stesse, ma soprattutto, alzate prepotentemente il volume della musica e festeggiate!

David Bowie: The Stars are out tonight


M.

domenica 15 settembre 2013

Fish & chips in Svezia...because I wanna!

 

L'autunno sta arrivando, me lo sento. Le giornate si accorciano e la sera c'è quella leggera brezza pungente che ti fa venire i brividi lungo la schiena. E ciò mi piace, molto. Adoro l'autunno e l'inverno, adoro i cappelli e adoro quella sensazione che il tempo sta cambiando. Sebbene mi piaccia il sole (ovvio no!), direi che il mio io si esprime molto bene in mezzo a giacche, sciarpe e stivali. Sarà il Piemonte che c'è in me, sarà che mi piace il rock & roll, sarà che adoro l'Inghilterra e i Paesi Scandinavi. Eccoci al dunque perciò.
Proprio in vista del tempo che sarà, sono partita in quarta con pezzi naturalmente rock & roll di band indie (perciò dal flair un po' britannico) ma con un sound meravigliosamente scandinavo. Ecco perché non si può non ascoltare gli Hives, storica band scandinava, con fish & chip accompagnate da salsa all'aneto e alici fritte. Perché? Perché mi piace, perché mi va...BECAUSE I WANNA!

In cucina!

PS. You like the idea but you don't get it 'cause it's all in Italian? Post a comment and ask for post in English too! :)


Ingredienti:

Filetto di aringa
Patate
Aneto
una manciata di alici
farina (per la salsa all'aneto)
1 uovo
sale qb
pepe qb
olio evo qb
1 goccio di vino bianco
panna fresca
1 limone
Pangrattato (per l'impanatura)

 
Come prima cosa preparate le patate. Tagliatele in piccoli spicchi per rendere più agevole e uniforme la cottura. Metteteli in una padella (io ho usato il wok che ho scoperto essere molto comodo anche in questo tipo di cose!) con olio caldo e aggiungete una noce di burro per rendere le patate più croccanti e "bionde". A metà cottura aggiungete un po' di rosmarino, pepe e origano. Una volta cotte toglietele dal fornello di cottura e aggiungete sale a piacere. A questo punto passate alla cottura del pesce. Sbattete un uovo, immergete il filetto di aringa e poi passatelo nel pangrattato precedentemente insaporito con un pizzico di sale e di pepe e aneto fresco tritato. Mettete a cuocere il filetto in una padella con olio caldo e fate rosolare un paio di minuti per lato. Fate lo stesso per le acciughe (il cui tempo di cottura sarà ovviamente più immediato), ma saltate il passaggio nell'uovo. Ho preferito infatti passare la acciughe solo nel pangrattato per renderle comunque croccanti pur mantenendo il gusto del pesce. Mettete il pesce sopra abbondante carta assorbente per eliminare l'olio in eccesso. Infine impiattate e condite con un po' di aneto fresco e sale e limone a piacere.

Per la salsa all'aneto:

Fate sciogliere 20 gr. di burro in una pentola, aggiungete lentamente un cucchiaio abbondante di farina e mescolate. A questo punto aggiungete a poco a poco un goccio di vino allungato con acqua (in totale un dito), fino a quando il liquido non si sarà assorbito completamente. Mantenete a fuoco lento per far cuocere un po' la salsa e a questo punto aggiungete due cucchiai di panna, l'aneto tritato, un pizzico di sale e un pizzico di pepe. Mescolate per far rapprendere la salsa fino ad ottenere un composto omogeneo. Inizialmente vi sembrerà un po' liquida, ma non preoccupatevi: mettendo in frigo a riposare vi accorgerete che la panna ha fatto il suo dovere.


The hives: Hate to say I told you so




M.



domenica 8 settembre 2013

Spaghetti guanciale, pomodorini, pinoli da Alex & co. Ed è subito rock.





Come sempre tutto comincia da una canzone. Come vi avevo già anticipato infatti, la mia passione per la musica e quella per la cucina vanno decisamente di pari passo. La musica è una costante della mia vita e mi accompagna in ogni momento. Più e più volte mi ha salvato da terribili momenti di sconforto e delusione e, proprio come una fenice, mi ha fatto rinascere e mi ha portato qui.
Come sempre accade, la fine di una delle più dure giornate della settimana vede la nascita di una semplice ma gustosa ricetta che mi rende fiera di me stessa e libera. E allora accendo i fornelli e canticchiando "Shalala" con la voce di Alex Turner che mi risuona in testa mi sento, finalmente, me stessa.

Dai su, un bel respiro, qualche saltello sul posto, musica nelle orecchie e accendete i fornelli. La serata è tutta per voi.

Ingredienti:

Spaghetti (o in alternativa linguine)
2 fette di guanciale tagliato spesso
1 cipolla di tropea
1 manciata di pinoli
pomodorini pachino
evo
basilico
parmigiano grattugiato
pecorino grattugiato

Per prima cosa tritate la cipolla e mettetela a soffriggere con olio in una padella calda. Una volta che la cipolla si sarà imbiondita aggiungete il guanciale tagliato a dadini e lasciate rosolare a fuoco medio, evitando così di far bruciare la cipolla. Quando il guanciale avrà assunto un bel colorito intenso, aggiungete i pomodorini pachino tagliati a metà e fate saltare giusto un minuto. Non rendete il pomodoro poltiglia ma mantenetelo con una consistenza morbida in modo tale da insaporire il guanciale pur mantenendo il pomodorino croccante. A parte tostate i pinoli in una padella calda e infine, impiattate! Guarnite con pinoli, una spolverata di pecorino misto a parmigiano e un po' di basilico (io ho usato basilico disidratato ma andrà più che bene anche qualche fogliolina!)
Et voilà. Happiness is served.

PS. Dopo una cena così golosa (ma anche piuttosto corposa) mi faccio una corsetta va...ci rivediamo la prossima settimana però! Promesso?

Arctic Monkeys: The Hellcat Spangled Shalalala



M.

sabato 31 agosto 2013

Carne o pesce? Hamburger di tonno, radicchio, cipolle caramellate per una serata agrodolce



 
Primo post. Prima ricetta. Mi sudano le mani mentre scrivo lo confesso. Ma una certezza ce l'ho, sia che io sia agitata, sia che io sia felice non c'è nulla che non possa sfogare con il cibo. La scusa per buttarmi in cucina questa volta la trovo nel primo giorno del ritorno alla realtà. Ebbene infatti dopo due settimane di intensi pranzi e cene in ristoranti scoperti e in altri di fiducia, mi tocca tornare alla dura realtà. Già vedo la bilancia. E lì, sotto la scarpiera del bagno che mi guarda e mi dice: " Ehi, anche quest'anno non ti sei risparmiata eh?" Beh, la infilo ancora più sotto al mobile e fuggo in cucina. Mi seguite?

Mercoledì sera ho vissuto momenti di intensa indecisione. Avevo voglia di pesce, ma avevo anche un bellissimo filetto di tonno pinna gialla che mi aspettava nel freezer da un paio di giorni. E allora perchè non fare un bel hambuger di tonno marinato con radicchio, cipolle caramellate e pomodorini secchi sott'olio?

La ricetta è presto fatta. E la felicità è, come sempre, uno sfrigolio di padella.

Ingredienti:

1 foglia di radicchio
filetto di tonno pinna gialla (meglio se di 2/3 cm di spessore)
1 paio di pomodorini secchi sott'olio
1 cipolla di tropea

Per la marinatura
aneto
olio evo qb
un pizzico di sale
un pizzico di pepe
aceto balsamico
mezzo spicchio d'aglio

Per la cipolla caramellata
olio
sale qb
mezzo bicchiere scarso d'acqua
una tazzina di zucchero di canna

Prendete il filetto di tonno e mettelo a marinare in un sacchetto da freezer con olio, aceto balsamico, aneto fresco, un pizzico di sale e pepe e mezzo spicchio d'aglio schiacciato. Ora lasciate tutto in frigo per una mezz'oretta per permettere al tonno si insaporirsi.
Nel frattempo tagliate a listarelle le cipolle e mettetele a rosolare in una padella calda con olio. Una volta che la vostra cipolla si è leggermente imbrunita aggiungete un po' di sale, mezzo bicchiere scarso d'acqua e la tazzina colma di zucchero di canna. A questo punto fate cuocere a fiamma medio-bassa e coprite facendo attenzione a non far asciugare immediatamente l'acqua (altrimenti le vostre cipolle si bruceranno). Quando l'acqua è quasi completamente evaporata, assaggiate. Solo in questo modo potrete capire se siete soddisfatti del gusto. Una volta controllato il tutto aggiungete ancora un filo d'olio, alzate la fiamma e fate saltare finchè la cipolla non avrà assorbito completamente l'olio. A questo punto, spegnete la fiamma e spostate la pentola dal fornello (altrimenti la cipolla continuerà a cuocere!). Se vedete che le vostre cipolle continuano a sfrigolare facendo delle bolle di colore strano non preoccupatevi, lo zucchero sta definitivamente caramellando le vostre cipolle. :)
Ora tirate fuori dal frigo il vostro splendido filetto di tonno e mettetelo su una griglia bella calda versandoci sopra un po' della vostra marinatura. L'aceto balsamico aiuterà a dare ulteriore gusto al vostro tonno e lo farà un po' caramellare. Una volta cotto il tonno toglietelo dalla griglia e...IMPIATTATE!

Prendete due fette di pane arabo (o se preferite pane da hamburger), mettete alla base una foglia di radicchio, adagiate il vostro filetto di tonno aggiungendo un po' di aneto fresco, poi le cipolle caramellate e per ultimo i pomodorini secchi sott'olio a seconda del grado di dolcezza che preferite. Et...come diceva Julia Child...bon apetit!

Che dite? Vi piace? Fatevi sentire e ditemi la vostra! Vi lascio con una canzone, perchè per me musica e cibo vanno di pari passo.

Florence and the machine: Kiss with a fist



Un saluto

Mel



domenica 25 agosto 2013

Prova, prova. Ci siamo. Pronti, via.

Prove tecniche di trasmissione. Non credevo ce l'avrei fatta, ma eccomi qua. Chi la dura la vince dunque. Primo post in questo timido blog di cucina. Prendo coraggio e apro un piccolo spazio tutto per me, per noi, per chiunque avrà voglia di fare quattro chiacchere tra i fornelli. Traduttrice per professione, food lover per passione, piemontese di nascita ma emiliana di adozione, spero di intrattenervi con ricette a volte nuove, a volte invece rivisitate e (perché no) "copiate" in giro per il mondo. Comincia così la mia avventura, in questa fresca domenica sera di fine agosto in cui tutto mi sembra possibile, in cui il profumo indefinibile dei sogni riempie la stanza e mi lascia sorridente e piena di speranze.
Giusto per incuriosirvi ed ingolosirvi un po' vi lascio con una foto (rigorosamente scattata da me, come lo saranno tutte le foto che appariranno in questo blog) di un bel bagel prosciutto, maionese fatta in casa e fontina che ho mangiato non poco tempo fa.
Che dite, vi va?



A presto!

Mel

Music tune: Lykke li - I follow rivers