mercoledì 23 ottobre 2013

Uinauino Castel San Pietro Terme (BO): la crisi non vuol dire morire, ma rinascere

  

 Nuova settimana e nuovo articolo. Ma stavolta non sono in cucina, stavolta non parliamo di me. Stavolta parliamo di chi la cucina la sa fare per davvero, di chi di cucina ci vive, di chi con la cucina vuole dire qualcosa di bello. E allora parliamo di un ristorante che nasce il 9 aprile 2010 in una verdeggiante cittadina nel bolognese e, chissene frega della crisi, investe su dei punti su cui pare pochi vogliano investire:  qualità/prezzo e giovani. Ma partiamo dal principio. Il mio primo incontro con questo ristorante avviene poco tempo fa, in occasione di una cena con fidanzato e un amico. Tonno ai fumi d’erbe, composta di melanzane, arancia, miele e peperoncino è il mio antipasto. Quella freschezza e tenerezza del tonno dal gusto leggermente affumicato (ricordo di aver detto: “Sembra quasi carne”) e una composta di melanzane morbida come la seta. E io le melanzane non le mangio molto volentieri solitamente.
Spiedo di polipo con patate mantecate al basilico, cipolla rossa e salsa all’aceto balsamico e peperoncino è ciò che decido di mangiare successivamente. Ricordo perfettamente il polipo. La sua consistenza morbida in contrasto con la delicata croccantezza della cipolla. Il suo sapore naturale esaltato dalla dolce acidità dell’aceto balsamico ed infine un leggero gusto piccante dato dal peperoncino. Ricordo tutto, proprio tutto di quella sera. E, per come la vedo io, un ristorante che trova un cliente che ha delle sensazioni così nitide di una serata, può dirsi fiero di se. Forse, per alcuni esperti che caso mai passeranno di qui, questo post non è un granché di speciale perché (e qui facciamo un piccolo disclamer) io non sono una critica gastronomica. E a dirla tutta non critico (nel senso oggettivo del termine) per natura, forse è deformazione professionale, perché il mio lavoro non è criticare, ma correggere.  Quello che mi porta qui a scrivere di Uinauino perciò non è dato solo ed esclusivamente dal cibo, ma da quello che esso può arrivare a rappresentare.
Ritornata da loro un giorno ad ora di pranzo, vengo accolta come una vecchia amica e tra un bicchiere di vino (ottimo vino, e non lo dico solo io, ma gente che ne scrive a riguardo) ed una fetta di delizioso prosciutto, ci troviamo a parlare di giovani e di come le intenzioni e l’umile determinazione facciano la differenza, con o senza crisi. Conoscendo lo staff, mi rendo conto che questo non è niente altro che lo specchio del ristorante stesso. Le persone che lo compongono lavorano come una squadra e ognuno di loro, con pregi e difetti, giorno dopo giorno si impegna per creare qualcosa di concreto. Lo chef Dmitri, ad esempio, un giovane ragazzo di 25 anni, è uno a cui basta parlare poco per farti capire quello che pensa. 


 
 
Educato, dallo sguardo umile ma lucido, di chi sa cosa deve fare e come lo deve fare. Un adulto a tutti gli effetti che mostra tutta la sua meticolosità anche nei piccoli gesti quando decide di cambiarsi la giacca per uno scatto. La sua idea di cucina è precisa:  La cucina è come una fabbrica. Tutti le sue parti devono funzionare alla perfezione, altrimenti è difficile far andare bene le cose. La parte creativa è una componente importante ma, forse, non la più importante. Non ci si può improvvisare, occorre studiare, capire come bilanciare ed equilibrare e, soprattutto, provare e riprovare.”  Alla domanda: “C’è chi sostiene che le donne non possono stare in cucina. Tu che ne pensi?” lui risponde secco: “Le donne possono assolutamente stare in cucina. Ci sono donne chef molto brave, anzi bravissime.” Qui non c’è tempo né spazio per fare della demagogia, c’è solo duro lavoro e tanta voglia di crescere. Portare avanti un progetto, costruire qualcosa di importante.
Incontro poi Michele, il titolare, l’altra faccia di Uinauino. Seppure qui ci si trovi di fronte ad una persona con più esperienza e, forse per lavoro, più abituata a gestire le pubbliche relazioni, anche in questo caso le idee sono chiare: “Il mio ideale di ristorante è un locale apparentemente informale, ma che sia molto dinamico, trasversale. Deve darti la possibilità di essere sia un luogo in cui vuoi fare una cena tra amici, sia un luogo adatto ad un pranzo di lavoro. E poi, altro punto fondamentale, deve essere un luogo in cui sono sicuro di avere una grande qualità e rispetto delle materie prime.”


    

A buon intenditore poche parole. Ma qui di parole ce ne sono un paio che occorre dire. A giudicare da come va l’economia italiana in questo periodo, Michele infatti potrebbe essere giudicato un folle. O forse semplicemente qualcuno che va controcorrente rispetto ai tempi moderni  e che decide di investire sui giovani, sul loro entusiasmo, sulla loro passione e sulla voglia di dimostrare. Eh sì, perché lo staff di Uinauino è quasi interamente costituito da giovani sotto i 30 anni che hanno tanto da dire e continuano a imparare con il sorriso sulle labbra. “La determinazione e la perseveranza sono due qualità fondamentali e non devono mai mancare. Oggigiorno ci sono poche opportunità e occorre non perderne nemmeno una. Bisogna bussare a tante porte e continuare a crederci sempre.” Perché, oserei dire, il successo e la felicità, più che una condizione sociale, sono uno stato mentale. Da Uinauino, come forse anche nella vita, la ricetta per ottenere ciò che si vuole è determinazione, qualità, attenzione, cura e tanta umiltà. E allora, quando dalla crisi si crea, forse non è stato poi tutto proprio sbagliato.


    
 
 PS. La canzone per Uinauino la suggerisce Michele. Edith Piaf: La vie en Rose. E devo ammettere che con la musica che suona durante la nostra chiacchierata, sembra proprio di stare in un bistrot francese.

 

8 commenti:

  1. che bello questo articolo.
    Vorrei abitare più vicino a Uinauino, la mia "prima volta" si e' impressa nella mente come descrivi tu. E ha anche creato un senso di "dipendenza" che mi fa tornare appena sono da quelle parti (abito a 300 km...). grazie
    marco

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    1. Rispondo a scoppio molto ritardato ma desidero ringraziarti per avermi letto e per aver condiviso anche tu delle sensazioni personali legate a Uinauino...capisco bene cosa intendi...e penso, chissà quanto ancora potrà dare. Ci vediamo da Uinauino, chi lo sa :D Un saluto e quando vuoi, sarai il benvenuto su questo piccolo blog/angolo cottura, come lo chiamo io... Mel

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  2. Condivido in pieno, la crisi è rinascere. Complimenti per l'articolo.
    TI ho lasciato un premio nel mio blog, passa a ritirarlo :)
    http://elisanullimigliola.blogspot.it/2013/11/premio-liebster-award.html

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    1. Che dire Elisa? Ti ringrazio molto per il commento e per il premio!!! Molto gentile ad aver pensato a me. Un piccolo articolo che rispecchia a pieno me, il mio blog e la mia visione di tante cose. Passo subito da te e se non rispetto correttamente le regole del premio, please scrivimi :) Un saluto e quando vorrai, tu e i tuoi lettori siete i benvenuti nel mio angolo cottura :D
      M

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  3. ciao Mel, l'articolo suscita una voglia matta di visitare e assaporare i piatti che il cuoco sarà lieto di presentare...
    complimenti per la recensione molto appetitosa...
    Margareth and co.

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    1. Cara Margareth ti ringrazio molto per avermi letto e per aver lasciato un tuo pensiero :D Continua a leggermi e a presto da Uinauino :))

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